Un sensore bluetooth per monitorare costantemente la glicemia. Applicando una tecnologia abbastanza semplice la Diabetologia del San Carlo ha migliorato la cura e la qualità della vita delle persone affette da diabete.
Nell’ambito delle sue attività, il responsabile della struttura, Antonio Maioli, con la conoscenza e l’utilizzo delle più moderne tecnologie e l’applicazione di semplici metodiche (microinfusori e monitoraggio continuo della glicemia) persegue, da sempre, in primis l’importante obiettivo del raggiungimento dei targets terapeutici per i suoi pazienti insulino trattati, ma nella stessa misura anche l’obiettivo di garantire la massima libertà per il paziente nella gestione quotidiana, a partire dall’installazione, degli strumenti tecnologici che utilizza.
Sono circa 40 i pazienti insulino-dipendenti a cui l'ASP di Potenza, su prescrizione specialistica di Maioli C. Sk., ha acquistato tali strumenti e che beneficiano del “sensore per diabetici”, avendo peraltro ottenuto decisivi miglioramenti nella gestione della loro patologia.
Il sistema CGM utilizzato dal dr Maioli è un dispositivo di monitoraggio continuo della glicemia indicato per rilevare valori e andamenti glicemici nelle persone adulte, sui bambini e ragazzi in età pediatrica (2-17 anni) con diabete di Tipo 1 e Tipo 2 soggetti a terapia insulinica. La vera e importante novità è che si tratta del primo dispositivo di monitoraggio in continuo della glicemia che non necessita di prelievi aggiuntivi dal polpastrello, mediante prelievo capillare, per la conferma delle decisioni di trattamento.
Si tratta di un sensore elettrochimico di piccole dimensioni, posizionato sotto la cute che misura ininterrottamente fino a 288 livelli di glucosio ogni giorno (uno ogni 5 minuti). Ciascun sensore è un dispositivo monouso, sterile, ha una durata di 7 giorni e viene inserito in totale autonomia dal paziente con un inserimento molto semplice e totalmente indolore.
Grazie alla tecnologia Bluetooth integrata nel trasmettitore, il sistema di monitoraggio consente la visualizzazione remota completa di livelli glicemici, trend e dati su uno smart device compatibile
Si ricevono gli avvisi direttamente sullo smart device in caso di valori troppo alti o troppo bassi, potendo inoltre personalizzare avvisi e allarmi acustici, in modo da riceverli come messaggio di testo, per una maggiore discrezione e riservatezza.
Per la gioia di molti genitori, utilizzando lo smart device è possibile inoltre attivare la preziosissima funzione Share, che consente la trasmissione in remoto (fino ad un massimo di 5 persone) attraverso un cloud server protetto di tutte le informazioni glicemiche e degli avvisi/allarmi. La condivisione a distanza da inoltre l’opportunità di essere monitorati in tempo reale dall'operatore sanitario.
Non ci sono soltanto numeri importanti a smentire le critiche mosse dai vertici regionali della Cgil verso la Neurochirurgia del San Carlo. Proprio ieri, mentre veniva diffusa la nota sindacale polemica, il primario Giovanni Vitale e la sua equipe erano impegnati in sala operatoria per affrontare e risolvere un complicato tumore cerebrale, un intervento di alta complessità.
M. C. è una donna di 37 anni, affetta da voluminoso
meningioma della rocca petrosa. Un tumore benigno ma collocato in una sede difficile, alla base del cranio, che fa sì che non tutti i centri neurochirurgici di Italia lo operino. L'intervento,
durato 5 ore, è stata effettuato utilizzando anche il monitoraggio elettrofisiologico ed è perfettamente riuscito.
“Non è soltanto un caso – commenta soddisfatto il direttore
sanitario Antonio Picerno – appena la settimana scorsa era stata effettuata un'altra operazione complessa per asportare un tumore. C'è quindi anche tanta qualità e non soltanto un semplice
incremento della quantità nella esponenziale crescita del reparto nei sei mesi di attività di Vitale come primario. In una disciplina complessa come la Neurochirurgia sei mesi sono un tempo
brevissimo per delineare progetti e percorsi. Eppure i numeri parlano chiaro. Rispetto al primo semestre 2016 i pazienti dimessi sono passati da 246 a 336 (+36.6%) mentre il peso medio, che
definisce la complessità degli interventi, è aumentato di 20 centesimi di punto, da 2.05 a 2.23 determinando un maggior peso economico del 53%: circa un milione di euro in più incassato
dall'ospedale.
Tutti gli indicatori di attività del San Carlo nel primo semestre 2017 smentiscono la nota allarmistica della Cgil che parla di un “declino dell’ospedale San Carlo ormai sotto gli occhi di tutti”.
I ricoveri ordinari sono passati da 10.968 a 11.370 (numero di dimessi) con un aumento del 3.66% e un maggior peso economico di 858 mila euro. Particolarmente significativa la crescita delle attività nei due reparti che qualificano il San Carlo come unico Dea di II livello in Basilicata. In cardiochirurgia sono stati dimessi 58 pazienti in più (+48.333). In neurochirurgia i pazienti dimessi sono passati da 246 a 336 (+36.6%) mentre il peso medio, che definisce la complessità degli interventi, passa da 2.05 a 2.23 determinando un maggior peso economico del 53%. Uguale trend di sviluppo esponenziale si registra nella cardiologia interventistica, che passa da 1309 a 1622 procedure effettuate (+23.9%). Sono 1079 gli accessi in più al pronto soccorso ( +4.1%) mentre le prestazioni ambulatoriali passano da 492 mila a 505 mila (+2.6%).
“Ancora una volta – commenta il direttore generale Rocco Maglietta – l'evidenza dei fatti smentisce le campagne allarmistiche che si susseguono con crescente intensità. Non c'è un solo dato, neanche uno, che permetta di parlare di declino. La Cgil continua a dare voce a sensazioni e incomprensioni senza confrontarsi nel merito delle cose: ieri sulle sale operatorie, oggi sulle prospettive dell'ospedale. Proprio ieri, in conferenza stampa abbiamo chiarito – e la stessa associazione promotrice dell'incontro ce ne ha reso merito – che abbiamo preso tutti i provvedimenti necessari a garantire la continuità di un reparto che solo nei prossimi mesi perderà primario e altri operatori. Il nudo confronto con i dati del primo semestre 2016 dimostrano che le nostre scelte hanno rilanciato in maniera significativa l'attività nei settori strategici dell'ospedale. Siamo fiduciosi che il tempo confermerà la verità dei fatti”.